26 giugno 2022 - Giornata Carità del Papa

Confortatevi a vicenda e siate di aiuto gli uni agli altri, come già fate
Dal Messaggio della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana 

«Pace a voi!» L’annuncio di Pasqua e la parola misericordiosa del Risorto ai discepoli impauriti che l’avevano abbandonato ci hanno colti anche quest’anno in un tempo di sgomento. La guerra in Ucraina è subentrata alle incertezze di due anni di pandemia che hanno provato tutti. Ora ecco la tragedia di un conflitto del quale udiamo il fragore, tanto ci è vicino, e cogliamo tutta la drammaticità nei volti di chi cerca rifugio nelle nostre famiglie e comunità. 

Proprio adesso, così angosciati come siamo, il Signore viene a visitarci accogliendo la nostra paura di un futuro che ancora non si scorge come speravamo. Ma eccolo, è proprio Lui, e ci annuncia la «pace» che ora desideriamo con tutto il cuore, e che forse solo adesso comprendiamo nel suo immenso valore. Con la sua presenza viva Dio ci promette quel dono che a lungo abbiamo creduto fosse come un diritto acquisito, mentre era un bene prezioso e vulnerabile da coltivare e proteggere.

Abbiamo «sciupato la pace», come ha detto il Papa, al pari di altri beni comuni che in tempi di crisi ci si presentano come indispensabili: la condivisione, la solidarietà, la protezione dei fragili, la vita stessa come principio indisponibile... L’emergenza pandemica ci ha mostrato con evidenza senza precedenti che «nessuno si salva da solo» e che è necessario saper vedere le necessità degli altri, perché solo dentro il rispetto e la cura per il prossimo c’è anche il nostro vero bene. Così è anche per la libertà personale, che non può essere imposta come un diritto assoluto ma va orientata per contribuire al vantaggio di tutti. 

Una certa fretta di ripristinare la quotidianità “com’era prima” ha dovuto fare i conti con la tragedia del ricorso alle armi per una guerra «crudele», «insensata», «blasfema», come a ricordarci che il mondo attende sempre che diventiamo consapevoli delle ferite altrui mettendo da parte una volta per tutte l’indifferenza. Sentire nostro ciò che appesantisce la vita degli altri aiutandoli a portarne il peso è la chiamata che ci è rivolta adesso, un invito a far vivere la pace portata da Gesù risorto come la garanzia che la morte, la violenza, la guerra non possono avere la meglio. 

È il contesto imprevedibile nel quale si colloca quest’anno la Giornata per la Carità del Papa, nell’ultima domenica di giugno. La parola di Francesco ci ha sostenuti sin dall’inizio della pandemia, da quella memorabile sera di due anni fa in Piazza San Pietro con la sua preghiera solitaria a nome di tutta l’umanità. A nome nostro. Ancora adesso, sono la sua presenza e la sua voce a darci coraggio e speranza. Non può mancare il nostro aiuto generoso alla sua instancabile azione caritativa per le necessità di popoli e famiglie, di poveri e profughi. 

Abbracciare gli altri attraverso le mani del Papa è un gesto che realizza la pace, perché sostenendo la premura del Santo Padre per le innumerevoli situazioni di indigenza e di “scarto” mostriamo di aver capito di «trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme» (Momento straordinario di preghiera in tempo di epidemia, 27 marzo 2020). Solo su questa strada si avvicina la pace vera, quella promessa dal Risorto.

Don Mauro Ambrosetti

Don Mauro Ambrosetti, prete novello, compagno di don Jacopo, presiede la Messa solenne Mauro, conosciuto da seminarista tre anni fa, è stato ordinato prete lo scorso 11 giugno in Duomo assieme a don Jacopo. L’abbiamo invitato a presiedere la Messa in onore dei patroni della parrocchia centrale, i santi Pietro e Paolo. Vorremmo così gioire con lui del dono ricevuto e ringraziarlo per quanto ha fatto per la nostra Comunità Pastorale.

Riportiamo qualche nota autobiografica:

Sono don Mauro Ambrosetti, ho 28 anni. Da piccolo non mi sarei mai immaginato di fare il prete, avevo altri piani. Prima di entrare in seminario, ho deciso di fare l’università. Mi ha sempre colpito l’ambito sanitario; visto che alla fine del liceo ero indeciso su un eventuale ingresso mi sono lanciato nell’avventura universitaria. Ho terminato gli studi in scienze infermieristiche e dopo la laurea sono entrato in seminario.

Perché il prete?

Della figura del prete mi ha sempre colpito la felicità, la letizia. È strano, a prima vista un prete come può essere felice visto che non ha “niente?” Quindi che cosa rende felice un prete? Non una cosa, ma una relazione con una persona: Gesù. Gesù promette a Pietro e ai suoi discepoli il centuplo. In questi anni di seminario ho potuto sperimentare questo centuplo di amore, di amicizie e di risate.

Certo, a volte, questa promessa sembra distante; sommersa da fatica e pesantezza, oscurata dai miei limiti e dai miei sbagli. È proprio in questi momenti che il centuplo amoroso di Gesù si mostra in una modalità sorprendete e inaspettata.


Domenica 26 giugno

Durante la Messa delle ore 11.00 del 26 giugno, 
il grazie agli addetti all’accoglienza e alle igienizzazioni

Con le nuove disposizioni del vicario generale si conclude il servizio di accoglienza e di igienizzazione attivato durante la Pandemia. Vorremmo esprimere il nostro grazie al prezioso aiuto che numerose persone hanno offerto affinché le celebrazioni si potessero svolgere con la massima tranquillità e nel rispetto delle norme vigenti.

Invitiamo i volontari di tutte le parrocchie alle ore 11 di Domenica 26 giugno per Messa patronale dei santi Pietro e Paolo, nella quale esprimeremo il grazie donando una lettera scritta dal nostro Arcivescovo Mario Delpini.

Riportiamo un passaggio del suo intervento fatto lo scorso 2 giugno presso il Santuario dell’Addolorata di Rho ai circa 600 volontari che hanno partecipato all’incontro di preghiera:

La prima parola, la più necessaria, è grazie – dice infatti l’Arcivescovo -
Sentiteci il grazie del Signore stesso.

Grazie per aver svolto il vostro servizio, tenendo sicure le chiese, evitando i contagi, essendo accoglienti, ma facendo tutto questo pregando. Portate anche a chi non è qui questo grazie. Desidero che voi sentiate la gratitudine della Chiesa», aggiunge, notando come alcuni gruppi siano accompagnati, significativamente dai loro parroci.

La seconda parola è la sapienza: «L’esperienza fatta, l’incontro con tante persone, ci fanno capire che nel gesto semplice, ma ripetuto, che tiene insieme l’attenzione e il rispetto per tutti, possiamo imparare molto. Impariamo che, per quanto abbiamo tanti difetti, sappiano fare un gran bene, anche solo con un piccolo segno, un sorriso, una parola». Insomma, quella sapienza che aiuta a capire e a riconoscere le persone e noi stessi. 

Infine, la terza parola: «Avanti». «Spero che presto tutte le norme di precauzione decadano, ma vorrei proporvi di andare avanti, per il desiderio di dare alle comunità un tono accogliente e alle celebrazioni un senso e il clima di una famiglia che si ritrova e si riconosce nel Signore».

Mascherine e nuove norme

Dal 16 giugno nelle chiese mascherine non più obbligatorie, solo raccomandate.

Decreto del Vicario generale: resta l’obbligo per chi distribuisce la comunione. Con un Decreto firmato oggi dal Vicario generale, monsignor Franco Agnesi, la Diocesi di Milano si allinea alle nuove indicazioni fornite ieri dalla Conferenza episcopale italiana sulle misure di prevenzione della pandemia nelle chiese e nelle attività parrocchiali.

Funzioni religiose

Tra le novità introdotte dal nuovo Protocollo si segnalano, per quanto riguarda le funzioni religiose:

  • la raccomandazione di indossare la mascherina nei luoghi sacri: viene così abrogato il relativo obbligo; 
  • la possibilità di riempire nuovamente le acquasantiere;
  • la possibilità di effettuare le unzioni previste dai rituali per i sacramenti del Battesimo e della Cresima anche senza l’utilizzo di appositi strumenti.

Rimangono invece invariate le regole per la distribuzione della Comunione, che prevedono per i Ministri l’obbligo di mascherina e di igienizzare le mani. Resta inoltre l’indicazione di evitare la stretta di mano al momento dello scambio della pace.

Oratori estivi e vacanze

Negli oratori, che in questo periodo sono nel pieno delle attività estive di animazione, l’uso della mascherina non è più obbligatorio al chiuso, ma rimane comunque raccomandato e ovviamente, precisa la nota dell’Avvocatura, «non potrà essere vietato a coloro che, frequentando gli ambienti parrocchiali, scelgono liberamente di indossarla».

Per quanto riguarda le attività residenziali di gruppo organizzate dalle parrocchie, permane la raccomandazione di far effettuare a tutti i partecipanti un tampone, anche autosomministrato, prima della partenza.

«Sante subito!», il 18 giugno anche le nostre famiglie protagoniste in piazza Duomo

In preparazione all’Incontro mondiale di Roma (22-26 giugno), dalle 19 testimonianze, festa e preghiera, con Giovanni Scifoni (in un video l'invito dell'attore) e l’Arcivescovo. In tre piazze di Milano, dalle ore 17.00, altre proposte per tutte le famiglie.

Dal 22 al 26 giugno si svolgerà a Roma il X Incontro Mondiale delle Famiglie: seguendo le indicazioni di papa Francesco e tenendo conto delle restrizioni legate alla pandemia, l’evento vedrà però la partecipazione solo di piccole delegazioni di ogni Paese, mentre tutte le diocesi del mondo sono state invitate a promuovere iniziative locali nei giorni precedenti.

Il programma a Milano

Nella Diocesi di Milano si terrà sabato 18 giugno dalle ore 19.00, in piazza Duomo, l’evento «Sante subito! Famiglie 2022»: un incontro di due ore, aperto a tutti, in compagnia dell’Arcivescovo, monsignor Mario Delpini, per riflettere, pregare e fare festa per e con le famiglie. A condurre la serata sarà l’attore Giovanni Scifoni, volto noto al grande pubblico per la partecipazione alla serie “DOC – Nelle tue mani” nonché ideatore e protagonista di vari programmi su temi religiosi per TV2000.

I partecipanti assisteranno alla proiezione del messaggio del Papa e di quattro video-testimonianze di coppie: un viaggio tra gioie e fatiche della vita familiare. Non mancheranno momenti di animazione: flash mob, intermezzi musicali e teatrali… Uno spazio sarà anche dedicato al ricordo del VII Incontro Mondiale delle Famiglie, svoltosi proprio a Milano nel 2012. La riflessione e la preghiera dell’Arcivescovo chiuderanno la serata.

Nel pomeriggio, a partire dalle ore 17.00, tre piazze del centro città (San Fedele, Santo Stefano e Sant’Alessandro) ospiteranno laboratori, stand a tema e momenti di animazione. In ognuna delle tre piazze si metteranno a tema alcune dinamiche che caratterizzano la vita familiare: il rapporto tra generazioni, la relazione famiglia e società, le relazioni nella coppia. Poi tutti i partecipanti confluiranno in piazza Duomo per la celebrazione delle ore 19.00.

Partecipiamo anche noi!

Le famiglie della nostra Comunità Pastorale segnalino la loro partecipazione ai referenti parrocchiali della commissione famiglia:
Elena e Pietro Avallone per la parrocchia centrale
Daniela e Maurizio Nizzardo per san Carlo
MariaGrazia e Maurizio Bricchi per S. Francesco
Stefania e Paolo Perrone per Taccona

Avvisi

Martedì 7 Giugno, Ore 18.30 - S. Francesco
Don Marco celebra la Messa con i suoi compagni nell’anniversario della ordinazione (1986).
Sospesa la Messa delle ore 8.30

Lunedì 13 Giugno, Ore 21.00 Ss. Pietro e Paolo
S. Messa per tutti i defunti celebrata da don Jacopo Aprico.
Sospesa la Messa delle ore 18.00

Giovedì 16 Giugno 
ADORAZIONE EUCARISTICA
Dalle ore   9.30 alle ore 12.00
  - Ss. Pietro e Paolo 
Dalle ore 20.00 alle ore 21.00  - S. Giuseppe (Taccona)
S. MESSA  per la Comunità Pastorale
ore 21.00  S. Giuseppe (Taccona)
ATTENZIONE: Sospese le Messe delle ore 18.00 in Ss. Pietro e Paolo e delle ore 18.30 a Taccona

Da Domenica 19 giugno a san Carlo e a san Giuseppe (Taccona)
Sospese le Messe Domenicali delle ore 18.00