Sul bollettino di questa settimana

Dal messaggio dell’Arcivescovo per la Festa di apertura degli Oratori

1. “esci di casa”

L’Oratorio è l’invito a cercare oltre il divano su cui impigrire, i social sui quali coltivare amicizie immaginarie e curiosità imbarazzanti. “Esci di casa, fatti avanti”: la casa è la scuola che insegna a vivere, ma per vivere bisogna andare oltre; la casa può essere il nido in cui ti trattiene l’ansia della mamma, ma i figli dell’ansia non imparano mai a volare; la casa può essere il groviglio complicato di litigi e di confusione, ma non si riesce a camminare in mezzo ai rovi. Esci di casa: c’è un invito da parte di Gesù.

2. “cerca l’incontro”

L’Oratorio ti invita: “Fatti avanti, cerca l’incontro”. Ragazze e ragazzi si trovano insieme e talora non si incontrano, come sul treno passeggeri, come gli alberi del parco. Cerca l’incontro: le ragazze e i ragazzi dell’oratorio si trovano insieme per conoscere gli altri e conoscere sé stessi. Sarebbe bello che ogni volta che uno lascia l’oratorio per tornare a casa si domandi: che cosa ho dato? Che cosa ho ricevuto? Che cosa ho imparato di me? Che cosa ho imparato degli altri? Cerca l’incontro: c’è il desiderio di Gesù di fare amicizia con te.

3. “eccomi!”

Nel gruppo viene il momento in cui serve chi prepari la tavolata, chi suoni la chitarra, chi legga, chi faccia il capitano. Fatti avanti per dire: eccomi! È incredibile quante cose tu sai fare, se ti fai avanti e dici: eccomi! È ammirevole come riesci a fare contenti gli altri e le altre, se ti fai avanti e  dici: eccomi! Cresce intorno a te il desiderio di incontrarti e cresce in te la stima di te stesso, se ti fai avanti e dici: eccomi! Ti trovi a tuo agio tra i discepoli di Gesù e nelle pagine del Vangelo, se ti fai avanti e dici: eccomi!

4. “insieme”

Perciò “fatti avanti”, per essere insieme, pregare insieme, affrontare insieme le responsabilità che spaventano e le domande che inquietano. “Fatti avanti” è l’invito per i ragazzi e per i genitori, per i giovani e per gli adulti: non per essere invadenti o presenze ansiogene, ma per condividere, per ricevere e per offrire. Le comunità educanti sono formate dalle persone della comunità adulta che si prendono cura dei ragazzi e delle ragazze dell’Oratorio, perché così si prepara il futuro: “insieme”

 (Mons. Mario Delpini)