Se volessimo cercare le funzionalità
della voce, ne troveremmo almeno tre:
parlare, cantare, emulare suoni e
rumori. Tutte e tre dicono una
caratteristica comune della voce: essa attrae. In qualche modo, se si sente una voce,
qualcuno si gira o almeno si chiede chi la stia usando o da dove arrivi. Può essere
gradevole o stridula, cavernicola o squillante, in ogni caso crea relazione. C’è chi
non l’ha e cerca altri linguaggi per sostituirla, e chi ne ha più di una riuscendo a
imitare personaggi famosi.
La voce è una delle primissime gioie che ci danno i neonati, ma anche una delle
risorse – benché labili – che cerchiamo in chi sta perdendo la vita. Persino a Dio,
quando lo rappresentiamo su un palcoscenico, diamo una voce (avete in mente
quella di Garrone in “Aggiungi un posto a tavola”? Ecco, quella).
Dobbiamo usare la voce, non possiamo farne a meno.
Il percorso dell’Azione Cattolica quest’anno è una scoperta
della voce come strumento di testimonianza e
di comunità. Nel primo incontro ci viene
chiesto di perfezionarla sempre più.
Gesù, verso la fine del Vangelo secondo
Matteo, ci dice: “Andate, dunque, e fate
discepoli tutti i popoli, insegnando”. Non è un
semplice invito, quasi più un comando. Lui
stesso ci ha parlato e, sebbene tutto il suo messaggio sia stato molto chiaro solo alla
luce della sua crocifissione e resurrezione, se non avesse prestato la sua voce al
Padre, il suo insegnamento non ci sarebbe arrivato in modo diretto.
Anche noi, dunque, dobbiamo educarci a usare la voce per parlare di Gesù con le
persone, quelle vicine e quelle che vivono in periferia. Dobbiamo conoscere in
profondità il nostro tempo e abitare gli spazi intorno a noi, perché la nostra voce
dica parole inequivocabili. Spesso ci si parla ma non ci si comprende. Gesù ci
insegna che l’annuncio riesce nell’esperienza dell’essere insieme, in compagnia.
Ben vengano, quindi, i momenti di ricerca interiore, le opere di carità, la solidarietà,
l’ascolto silenzioso del bisogno dell’altro. Ben vengano, però, se impariamo anche
a dire verbalmente al mondo che Dio ci ama e ci salva, in ogni momento e luogo
della nostra vita. Se ci sembra difficile, partiamo da ciò che abbiamo: una messa
animata allegramente, una lectio approfondita e condivisa, un uso oculato dei
social. Gesù ci offrirà gli strumenti per porre le domande e dare le risposte al
momento opportuno.
Per chi desidera, ci confrontiamo su questo tema insieme DOMENICA 22 GENNAIO - ore 15.00, presso l’oratorio di san Francesco a Muggiò.