Preti 2024

 Preti 2024, alla sequela dell’«amico» Gesù

di Ylenia SPINELLI

C’è chi ha lavorato con lo chef milanese Davide Oldani, chi ha fatto l’arbitro federale nelle partite di calcio, chi ha trovato nella passione per la musica o il cinema la strada per avvicinarsi a Dio, chi ha riscoperto la fede anche grazie a Dante, arrivando a tatuarsi un’immagine del Purgatorio sul braccio. C’è poi chi ha fatto significative esperienze missionarie o di servizio. Sono tante e diverse le storie di vita e di vocazione dei 17 candidati al presbiterato che sono stati ordinati dall’arcivescovo Mario Delpini sabato 8 giugno nel Duomo di Milano.

A partire dall’amore

Giovani uomini, tra i 25 e i 37 anni, che hanno deciso di mettersi alla sequela di Gesù, scommettendo tutto su quel versetto del Vangelo di Giovanni, «Siete miei amici», scelto come motto per essere accompagnati verso l’ordinazione e il ministero. «Il Signore Gesù ci comanda di amare come lui ci ha amato – spiegano i candidati -. In questi anni di formazione ci siamo incamminati nella via dell’apprendimento dell’amore e tante volte ci siamo scontrati con la fatica della concretezza nel vivere

l’amore di Gesù tra di noi. Abbiamo appreso che l’unico fondamento solido delle relazioni umane è che Gesù stesso abbia detto a ognuno di noi: “Sei mio amico”. A partire da questo amore di Dio per noi e da questa amicizia tra di noi, vogliamo annunciare l’amore e l’amicizia di Cristo per la sua Chiesa e per il mondo intero».

L’immagine che accompagnerà il loro ministero è tratta dall’Evangeliario ambrosiano. Si tratta di un particolare della Dedicazione della chiesa e dell’altare dell’artista contemporaneo Nicola Villa. L’autore intende rappresentare la Chiesa di Gesù. «Essa è anzitutto ri-unione di uomini e donne convocati da Lui attorno alla sua mensa – proseguono i candidati – ed è questo, in primo luogo, oltre ogni buona intenzione umana, che li rende Chiesa».